Durante il regno di Ruggero I Borsa succeduto al padre Roberto d’Altavilla, l’influenza della città di Salerno continua ad ampliarsi e Castel Terracena è sede della Corte Ducale. I Normanni del casato d’Altavilla dominano sull’Italia meridionale e sulla Sicilia ma il loro dominio è continuamente insidiato.
Nel 1100 il re inglese Roberto di Normandia, di ritorno da una crociata in Terrasanta passa per Salerno per farsi curare dai Medici Salernitani per una ferita ivi riportata. Si ritiene che in questa occasione sia stato redatto il “Regimen Sanitatis”, compendio delle scienze mediche e farmacologiche dell’epoca.
GUGLIEMO II “Il Buono”
Nel 1111 Ruggiero I Borsa muore lasciando il Regno a Guglielmo II “il Buono” che presto si troverà a fronteggiare le pressioni espansionistiche del proprio zio Ruggiero I di Sicilia, che aveva a sua volta ottenuto da Roberto il Guiscardo il Ducato dell’isola. Alla morte di Guglielmo II “il Buono”, nel 1127, si estingue la discendenza diretta di Roberto il Guiscardo, ed il Regno passa a Ruggiero II di Sicilia succeduto nel frattempo al padre.
RUGGIERO II DI SICILIA
E’ questa una fase delicata e decisiva della storia di Salerno perché con l’ascesa al trono di Ruggiero II di Sicilia, proclamato re anche dai vassalli salernitani riunitisi in Castel Terracena, la città perde il rango di capitale del Regno Normanno.
Ruggiero II di Sicilia viene infatti incoronato re di Sicilia e Puglia il 25 dicembre del 1130 nella cattedrale di Palermo, che da corte Ducale assume il rango di Capitale dell’unificato regno normanno d’Italia che si estende da Gaeta a Napoli, dalle Puglie alla Calabria ed alla Sicilia. Ma la Signoria Normanna nel meridione d’Italia non è un regno di pace: le continue rivalità e lotte di successione tra klan normanni, le non sopite aspettative dei vassalli di ascendenza longobarda, le mire ed interventi del Papato e dell’impero di Bisanzio, oltre che quelle dei Comuni italiani a nord e dei piccoli potentati arabi e saraceni a sud producono una incessante serie di guerre, battaglie, assedi e devastazioni in cui le alleanze tra le varie fazioni si capovolgono nel giro di mesi.
RUGGIERO II A SALERNO
Nel 1131 Ruggiero II conquista Amalfi; nel 1132 Scafati; nel 1137 con Roberto di Capua e Rainolfo d’Airola, aiutato dalle flotte di Pisa e Genova, impone il blocco navale alla città di Salerno che, dopo eroica resistenza, capitola e viene devastata, mentre la ricca Amalfi viene saccheggiata dagli alleati Pisani. Nel 1139 Ruggiero sottomette Benevento e Napoli riconfermando a Salerno il ruolo di seconda capitale del Regno dopo Palermo; nel 1147 Ruggiero II, seguendo le orme del suo avo Roberto Guiscardo, muove all’attacco dell’Impero di Bisanzio e conquista l’isola di Corfù, ma la morte lo coglie nel 1154.
L’ARRIVO DI FEDERICO BARBAROSSA
A Ruggiero II succede il figlio Guglielmo I di Sicilia “il Malo” ed a questi succede Guglielmo II di Sicilia “il Buono” omonimo, anche nell’appellativo, del proprio procugino salernitano. Guglielmo II di Sicilia viene incoronato re di Sicilia nel 1167. Ma mentre i normanni guardavano ad est e all’impero di Bisanzio, nel Nord si imponeva il Sacro Romano Impero di Federico Hohenstaufen il Barbarossa.
Guglielmo II di Sicilia si trovò subito a fronteggiare la potenza dell’Impero di Federico Hohenstaufen il Barbarossa, e concordò con quest’ultimo le nozze tra la propria figlia Costanza d’Altavilla ed Enrico VI figlio del Barbarossa, aprendo così la strada del meridione d’Italia alla casata degli Hohenstaufen di Svevia.
EREDITA’ NORMANNA
Il periodo Normanno lascia a Salerno un secolo circa di intensa partecipazione alle vicende storiche del tempo, il rango di prima capitale dell’Italia Meridionale e non solo: i Normanni ingrandirono la cinta muraria che arrivò a circa 3000 metri, fu costruito il Duomo di San Matteo ed il Campanile romanico, fu eretto Castel Terracena, palazzo Reale e sede dei principali eventi cittadini, fu costruito l’acquedotto romanico che attraversa l’attuale via Arce. Nel contempo la Scuola Medica Salernitana divenne uno “Studium” riconosciuto in tutta Europa, in grado di rilasciare Diplomi Universitari.
Nel 1181, ad opera di Matteo D’Aiello, cancelliere del Regno, viene fondato l’Ospedale di San Giovanni, primo esempio di Ospedale con amministrazione autonoma, separato cioè da conventi e monasteri che fino a quel momento erano gli unici a poter assistere i malati.
Guglielmo Appulo scrive “Historiarum poema de rebus Normannorum in Sicilia, Apulia et Calabria gestis“, e un anonimo salernitano, forse Romualdo Guarna, scrive il “Chronicon Salernitanum“, che narra delle vicende della Longobardia maior e minor.
D’Aiello, Guarna, Appulo ed altri sono i primi rappresentanti di quella classe di consiglieri di Corte, ministri ed uomini di Stato, eredi della tradizione e cultura amministrativa romana, bizantina e longobarda, che saranno di volta in volta cooptati nei ranghi delle Casate regnanti e rappresenteranno la continuità amministrativa e culturale del territorio.