Una delle popolazioni germaniche che occupavano l’area centro-orientale del nord del continente europeo, era quella dei Longobardi, in coabitazione con le tribù di Marcomanni, Cimbri, Angli, Quadi, Burgundi, Semnones etc.
Di indole essenzialmente guerriera, la società longobarda era organizzata per klan familiari, detti “farae” , con a capo un “duca”. I duchi rispondevano ad un re che però rimaneva senza eccessivi poteri, e sempre soggetto alla fronda dei capi delle farae.
LA MIGRAZIONE LONGOBARDA
Tra il II ed il VI secolo d.C. i Longobardi iniziarono una lunga migrazione che li portò dalle coste del mar Baltico prima alla Pannonia, a nord-est della Dalmazia, e poi alle porte della penisola italica.
In Pannonia la tribù germanica si convertì al cristianesimo ariano ed entrò in contatto con il mondo romano-bizantino, apprendendone le strutture politico-sociali, subendone la cultura civilizzatrice e quindi mirando ad un proprio regno in Italia.
L’espansione di questa popolazione barbarica non fu una semplice invasione devastatrice; mentre altre popolazioni barbariche si limitavano a razzie ed eccidi, i Longobardi avevano lasciato i propri territori d’origine per stabilirsi nelle ricche e civilizzate contrade del cuore dell’impero romano.
L’ESPANSIONE IN ITALIA
L’invasione iniziò con la conquista di Cividale del Friuli per poi proseguire nei territori già stremati dalle precedenti invasioni e dalla guerra greco-gotica.
In poco tempo i Longobardi si espansero nella pianura Padana ponendo la propria capitale a Pavia.
La “Langobardia” si espanse rapidamente nel centro Italia con la fondazione dei ducati di Lucca e di Spoleto, mentre un klan guidato dal duca Zottone, si avventurò nel meridione d’Italia ancora difeso dai bizantini, conquistando la città di Benevento ed istituendo il proprio Ducato.
IL DUCATO DI BENEVENTO
Con la nascita del Ducato di Benevento (758 d.C.) si costituiscono due Langobardie dipendenti da un unico re. La Langobardia Minor si estende dall’Abruzzo al nord della Calabria, raggiungendo Brindisi e Taranto, e durerà circa tre secoli più a lungo della Langobardia Maior di Pavia.
Per un lungo periodo Salerno non sarà altro che una residenza minore del Ducato Beneventano, atta al controllo della fascia costiera, ma con la sconfitta del Regno Longobardo di Pavia, ad opera dei sopraggiunti Franchi, le prospettive ed il ruolo della città mutano radicalmente: la Langobardia Maior di Pavia cessa di esistere e molte farae emigrano nei ducati meridionali sotto la protezione dei longobardi di Benevento e Salerno.
ARECHI II
Fu Arechi II (734-787) a risanare e rafforzare il Castello di Salerno, opera ereditata dal generale bizantino Narsete, che lo aveva riedificato nel corso della guerra greco-gotica. Arechi II si attivò alacremente a costruire le mura difensive della città, dal Castello al mare in forma triangolare, al cui vertice superiore, situato sulla collina, si trova appunto il Castello.
Nel contempo Arechi II, lavora diplomaticamente sia per contenere le pretese di Carlo Magno, re dei Franchi, e sia per procurarsi la protezione di Bisanzio, ovvero dell’Impero Romano d’Oriente, col quale i Longobardi beneventani avevano guerreggiato fino a qualche anno prima, proprio per il dominio su Salerno.
Arechi II, aveva sposato Adelperga, figlia del re dei Longobardi Desiderio e sorella della più famosa Desiderata, andata in sposa a Carlo Magno.
Egli stabilì a Salerno la sua residenza principale, facendo erigere un palazzo per se e per la sua corte, rinnovando le vie d’accesso alla città e fortificandone le mura.
Alla sua morte la città si trovò dotata non solo di una nuova cinta muraria, di strade e costruzioni, ma soprattutto del rinnovato ruolo di cerniera e punto di ingresso e controllo del territorio dell’Italia meridionale, nonché di una nuova e fiorente attività cittadina.
Molti infatti furono coloro che, attratti dalla nuova corte, lasciarono Benevento per stabilirsi a Salerno, incrementando traffici, commerci ed attività finanziarie, economiche e culturali.
Inizia così il periodo longobardo di Salerno che durerà fino al 1077; per oltre trecento anni quindi la città sarà sede, tra alterne vicende, dei principi longobardi.